Nel 1895, Émile Amélineau pubblicava la prima traduzione in francese dei manoscritti di Pistis Sophia o Libro del Salvatore, il primo Vangelo gnostico mai rinvenuto, scritto in lingua copta probabilmente nel III secolo.
Tre anni dopo, Gérard Encausse - meglio noto col suo pseudonimo Papus - pubblicò un’analisi di tale prima traduzione di Pistis Sophia, indagata dal punto di vista esoterico.
Il testo di Papus è un utile strumento per muoversi nella complessa struttura di Pistis Sophia, mettendone a disposizione un riassunto agevolmente fruibile, ma offre anche una chiave di lettura profonda del sodalizio tra Gesù e i suoi discepoli, in cui l’autore intravede una nuova via di salvezza:
“La prima via di salvezza è la ripresa dell’anima fuori dall’attrazione della carne, attraverso la santità della vita terrestre e la carità totale. La seconda via, che è complementare, è la creazione dell’essere totale attraverso la fusione delle anime sorelle”.
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